Case History — Dettagli
Revamping impianto FV impresa Wilden Srl
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Nel secondo semestre 2021 ci siamo occupati della riqualificazione dell'impianto fotovoltaico dell'impresa Wilden srl installato presso la sede di Villa Carcina (BS), che si occupa della produzione di componenti in plastica per il settore automotive.
L'impianto con potenza nominale 173 kW è entrato in esercizio nel 2011, realizzato con moduli Siliken al silicio policristallino da 240W e gruppo di conversione costituito da 3 inverter Radius Gefran da 55kW. Dopo 10 anni sono intervenute alcune avarie agli inverter i cui effetti sono stati più gravi per la mancata produzione, che per il costo di riparazione in sé, come spesso accade su questa tipologia di impianti. Inoltre l'impresa nel frattempo si è ampliata, entrando in possesso di una porzione di capannone con tetto meglio esposto rispetto alla posizione dove erano localizzati originariamente parte dei moduli.
L'intervento è stato preceduto dall'esecuzione di un'accurata termografia ai moduli, volta a constare la presenza di hot-spot o altre anomalie. Questo esame ha dato esito sorprendentemente positivo, con nessun modulo che mostrava anomalie, a riprova dell'ottima qualità dei moduli Siliken dell'epoca.
E' stato poi sviluppato il progetto con l'obiettivo di ottimizzare la disposizione dei moduli per la massimizzazione della produzione, utilizzando anche la porzione di tetto che è recentemente diventata disponibile. Per quanto riguarda il gruppo di conversione si è scelto di abbandonare la conversione centralizzata, ormai anacronistica per queste taglie, preferendo inverter di stringa, più flessibili e di più facile manutenzione e sostituzione. La disposizione dei moduli ha orientato la scelta su inverter di potenza compresa tra 27 e 30kW, una taglia in cui sono presenti relativamente pochi prodotti. La scelta si è orientata sui degli affidabili e ampiamente testati FIMER TRIO - 27.6kW.
La scelta sulla nuova collocazione degli inverter è stata relativamente complessa, in quanto tutte le possibilità avevano vantaggi e svantaggi e non c'era una soluzione nettamente preferibile:
- inverter in copertura: semplificazione del cablaggio CC e disponibilità di spazio, ma difficolta di accesso e necessità di sollevatore per le sostituzioni/riparazioni;
- inverter nella cabina elettrica "originale": locale predisposto, ma necessità di realizzare telai di supporto per posizionare inverter anche nel centro della stanza, impossibilità di recuperare il cablaggio CC originale.
Un compromesso avrebbe potuto essere quello di lasciare i quadri CC sulla copertura (con comunque lo svantaggio della difficoltà di accesso anche solo per la sostituzione di fusibili o la verifica degli scaricatori), ma l'impossibilità di approvvigionarsi in tempi brevi di cavo solare di adeguata sezione ha fatto accantonare questa opzione. La scelta finale è stata di equipaggiare il locale tecnico originale di un telaio "bifronte" realizzato in carpenteria metallica a disegno, montando inverter sui 2 lati del telaio nel mezzo della stanza, lasciando libero il lato della porta (dove ci sono anche le ventilazioni) e il lato dove trovano posto il quadro e il contatore di produzione.
L'intervento è stato realizzato in 15 giorni, partendo dallo spostamento dei moduli verso la nuova esposizione, con solo parte dell'impianto fuori-servizio, e terminando con l'intervento sul gruppo di conversione. E' stato recuperato anche il sistema di monitoraggio originale Solarlog, funzionante e compatibile anche con gli inverter FIMER.
Nei primi 3 mesi di produzione a seguito del revamping l'impianto ha mostrato un performance ration stabilmente superiore a quello storica, anche confrontandolo con il miglior anno di sempre
L'impianto con potenza nominale 173 kW è entrato in esercizio nel 2011, realizzato con moduli Siliken al silicio policristallino da 240W e gruppo di conversione costituito da 3 inverter Radius Gefran da 55kW. Dopo 10 anni sono intervenute alcune avarie agli inverter i cui effetti sono stati più gravi per la mancata produzione, che per il costo di riparazione in sé, come spesso accade su questa tipologia di impianti. Inoltre l'impresa nel frattempo si è ampliata, entrando in possesso di una porzione di capannone con tetto meglio esposto rispetto alla posizione dove erano localizzati originariamente parte dei moduli.
L'intervento è stato preceduto dall'esecuzione di un'accurata termografia ai moduli, volta a constare la presenza di hot-spot o altre anomalie. Questo esame ha dato esito sorprendentemente positivo, con nessun modulo che mostrava anomalie, a riprova dell'ottima qualità dei moduli Siliken dell'epoca.
E' stato poi sviluppato il progetto con l'obiettivo di ottimizzare la disposizione dei moduli per la massimizzazione della produzione, utilizzando anche la porzione di tetto che è recentemente diventata disponibile. Per quanto riguarda il gruppo di conversione si è scelto di abbandonare la conversione centralizzata, ormai anacronistica per queste taglie, preferendo inverter di stringa, più flessibili e di più facile manutenzione e sostituzione. La disposizione dei moduli ha orientato la scelta su inverter di potenza compresa tra 27 e 30kW, una taglia in cui sono presenti relativamente pochi prodotti. La scelta si è orientata sui degli affidabili e ampiamente testati FIMER TRIO - 27.6kW.
La scelta sulla nuova collocazione degli inverter è stata relativamente complessa, in quanto tutte le possibilità avevano vantaggi e svantaggi e non c'era una soluzione nettamente preferibile:
- inverter in copertura: semplificazione del cablaggio CC e disponibilità di spazio, ma difficolta di accesso e necessità di sollevatore per le sostituzioni/riparazioni;
- inverter nella cabina elettrica "originale": locale predisposto, ma necessità di realizzare telai di supporto per posizionare inverter anche nel centro della stanza, impossibilità di recuperare il cablaggio CC originale.
Un compromesso avrebbe potuto essere quello di lasciare i quadri CC sulla copertura (con comunque lo svantaggio della difficoltà di accesso anche solo per la sostituzione di fusibili o la verifica degli scaricatori), ma l'impossibilità di approvvigionarsi in tempi brevi di cavo solare di adeguata sezione ha fatto accantonare questa opzione. La scelta finale è stata di equipaggiare il locale tecnico originale di un telaio "bifronte" realizzato in carpenteria metallica a disegno, montando inverter sui 2 lati del telaio nel mezzo della stanza, lasciando libero il lato della porta (dove ci sono anche le ventilazioni) e il lato dove trovano posto il quadro e il contatore di produzione.
L'intervento è stato realizzato in 15 giorni, partendo dallo spostamento dei moduli verso la nuova esposizione, con solo parte dell'impianto fuori-servizio, e terminando con l'intervento sul gruppo di conversione. E' stato recuperato anche il sistema di monitoraggio originale Solarlog, funzionante e compatibile anche con gli inverter FIMER.
Nei primi 3 mesi di produzione a seguito del revamping l'impianto ha mostrato un performance ration stabilmente superiore a quello storica, anche confrontandolo con il miglior anno di sempre